Innovazione digitale: una guida per professionisti e imprese
L'innovazione digitale nelle imprese non riguarda solo i processi e la produzione, ma anche l'esperienza lavorativa quotidiana. Scopri di più!
Con l’avvento del web 4.0 e delle nuove tecnologie, le imprese più all’avanguardia hanno incorporato l’innovazione digitale nei propri processi, adottando nuovi strumenti. Il diffondersi della crisi pandemica ha dato un'ulteriore accelerazione dell’innovazione digitale, favorendo l’applicazione di nuove pratiche e nuove tecnologie anche nel mondo del lavoro.
Oggi l’esperienza lavorativa è sempre più permeata da queste dinamiche. Ma cos’è cambiato e quali sono i principali aspetti dell’innovazione digitale finora?
- La diffusione dell’innovazione digitale
- Come fare innovazione digitale: il cambiamento dei processi di lavoro
- Esempi di innovazione digitale: tecnologie e strumenti
L’innovazione digitale è un tema che ti incuriosisce? Se vuoi conoscere tutti i principali termini legati agli ultimi trend scarica il nostro glossario!
La diffusione dell’innovazione digitale
L'Innovazione digitale, sempre più diffusa con il termine inglese “Digital Trasformation”, include una serie di progressi tecnologici che conseguono in cambiamenti organizzativi, sociali e culturali. Essendo così pervasiva ha risvolti nelle nostre abitudini quotidiane: dal modo in cui facciamo acquisti online, alla fruizione dei corsi scolastici a distanza, fino al mondo del lavoro.
Declinata al mondo professionale, l’innovazione digitale permette alle imprese e ai professionisti di migliorare l’efficienza dei processi interni al fine di incrementare il supporto all’utente finale, creando una relazione quanto più ricca possibile.
Specialmente negli ultimi anni, la cultura digitale è diventata un imperativo per le imprese e per i lavoratori che desiderano rimanere competitivi nel mercato.
Ma quali sono i dati più recenti della trasformazione digitale in Italia? Secondo il decimo rapporto di Istat sulla competitività dei settori produttivi, le ultime crisi economiche, soprattutto quella derivata dalla pandemia, sono state affrontate dalle nostre imprese con una forte propensione al cambiamento tecnologico.
Evidenza che trova riscontro anche nel Desi 2022 (Indice dell'economia e della società digitali), pubblicato proprio a seguito della crisi pandemica, che ha posizionato l’Italia ottava nella graduatoria europea sull’integrazione delle tecnologie digitali.
Di fatto, l’innovazione digitale non implica solo l’uso di nuovi strumenti, ma anche la capacità di erogare servizi e rinnovare i processi lavorativi per migliorare la qualità di vita delle persone e dei professionisti.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo come l’innovazione digitale ha cambiato i processi lavorativi e alcuni esempi di applicazione tecnologica.
Come fare innovazione digitale: il cambiamento dei processi di lavoro
Come anticipato, l’innovazione digitale ha avuto impatti sul nostro quotidiano, anche nei processi di lavoro. Come fare allora innovazione digitale in impresa? L’agile development e il design thinking possono essere due risposte.
Agile development e l’ottimizzazione delle fasi
Adattarsi ai cambiamenti imposti dall’innovazione digitale significa accettare e valorizzare le novità del mercato. Per farlo, essere flessibili diventa fondamentale al fine di abbracciare i cambiamenti.
L’agile development è proprio una modalità di sviluppo di un prodotto capace di rispondere alle esigenze del contesto: flessibile ed efficiente favorisce la collaborazione e il miglioramento continuo dei programmi in modo rapido e iterativo. Questa metodologia è nata nei primi anni 2000 a seguito della pubblicazione del “Manifesto per lo sviluppo agile di software”, un documento scritto da 17 sviluppatori per delineare i valori e i principi fondanti dell’agile development.
Oggi è un punto di riferimento dell’innovazione digitale e di tutti quei professionisti che operano nel settore IT in quanto permette di ottimizzare la gestione dei flussi di lavoro e migliorare la qualità degli output prodotti. Ma quali sono le fasi che contraddistinguono l’agile development?
- Raccolta e prioritizzazione dei requisiti sotto forma di "backlog". Si definisce così una lista di elementi da sviluppare classificati in base alla loro importanza e complessità.
- Suddivisione in cicli iterativi chiamati “sprint”. Ciascun ciclo dura dall’1 alle 4 settimane e ha come output la creazione di una versione funzionante del prodotto rilasciando così piccole modifiche in breve tempo.
- Revisione e raccolta feedback. Ogni considerazione è utile per apportare modifiche e miglioramenti.
- Aggiornamento backlog. Sulla base dei feedback il ciclo si ripete pianificando nuovi sprint.
Design thinking, un connubio tra creatività ed efficienza
L’efficienza dei processi dell’innovazione digitale può anche combinarsi alla creatività: il design thinking consiste in una metodologia che aiuta a risolvere i problemi mettendo al centro la persona grazie alla creatività, innovazione ed empatia.
Il suo vantaggio competitivo è quello di potersi applicare in diversi ambiti: dalla progettazione di prodotti fisici alla creazione di esperienze digitali arrivando all'innovazione organizzativa. In particolare, implica 5 fasi.
- Empatizzare. Essendo un approccio user-centric aiuta a cogliere i bisogni, i desideri e le sfide delle persone.
- Definire il problema. Raccogliendo e sintetizzando le informazioni raccolte è possibile delineare il problema a cui si cerca di dare soluzione.
- Ideare. Incoraggiando la creatività e sfidando le convenzioni è possibile far emergere soluzioni innovative e promettenti.
- Prototipare. Traducendo le idee in prototipi tangibili e concreti si riesce a visualizzare le soluzioni e valutarne la qualità e fattibilità.
- Testare. Presentando agli utenti i prototipi si ha la possibilità di raccogliere feedback diretti.
Oltre al design thinking e all’agile development ci sono altre modalità per applicare l’innovazione digitale in impresa. Ne abbiamo parlato in un articolo dedicato, mostrando l’esempio di applicazione in Sisal: “AMP e DevSecOps: come Sisal migliora l’esperienza utente e di team”.
I processi però non potrebbero evolversi senza una innovazione digitale degli strumenti e delle tecnologie. Scopriamoli nel prossimo paragrafo!
Prima di procedere, che ne pensi di metterti alla prova? Svolgi il nostro test sull’innovazione digitale!
Esempi di innovazione digitale: tecnologie e strumenti
L’insieme di tecnologie e le novità tecnologiche favorite dall’innovazione digitale si racchiudono nel termine ICT, acronimo di “Information and Communication Technologies”.
Più propriamente il termine ICT è nato negli anni 90 dopo lo sviluppo del World Wide Web (il famoso "www") e sottende uno spettro di strumenti e risorse tecnologiche che facilitano la raccolta, trasmissione ed elaborazione delle informazioni. Esse consentono alle imprese di avere diversi benefici nella gestione delle attività, tra cui anche l’ottimizzazione dei processi e la flessibilità nell’adozione dei cambiamenti.
Proprio per questo, figure professionali legate al mondo dell’innovazione digitale e dell’IT sono sempre più richieste, ma sono anche molto rare!
Come riportato da Eurostat nell’articolo “EU companies face difficulties in hiring ICT experts” subito dopo alla crisi pandemica, nel 2021, il 62,8% delle imprese europee che ha ricercato professionisti nell’ambito ICT ha dichiarato di aver avuto difficoltà nel ricoprire le posizioni vacanti.
Ti piacerebbe una carriera nel settore ICT? Scopri le posizioni aperte in Sisal!
Smartphone, computer, realtà aumentata, intelligenza artificiale, Big Data, Internet of Things: sono tutte parte del mondo ICT. Approfondiamone alcune.
Realtà virtuale e realtà aumentata
La realtà aumentata e quella virtuale stanno cambiando il modo di lavorare di tanti professionisti. Non solo nell’erogazione dei servizi e dei prodotti agli utenti finali, ma anche nello svolgimento della propria operatività.
La realtà virtuale, conosciuta anche con il termine inglese “virtual reality” o con l’acronimo “VR”, crea esperienze immersive attraverso l’uso di specifici visori. In questo modo l’esperienza che si vive è quella di essere coinvolto con tutti e 5 i sensi in uno spazio digitale e diverso da quello reale.
La realtà aumentata è invece diffusa anche con i termini “augmented reality” o “AR”. A differenza della precedente non trasporta l’individuo e il professionista in un altro ambiente, bensì arricchisce il contesto reale con elementi digitali.
Ma come si applicano nel mondo del lavoro? Nel contesto quotidiano queste due declinazioni dell’innovazione digitale in impresa possono essere declinate in vari ambiti:
- assistenza animata per la manutenzione di alcuni dispositivi, ad esempio per cambiare la cartuccia della stampante;
- svolgimento di riunioni con persone connesse da remoto in modo sempre più immersivo;
- presenza a corsi di formazione interattivi e quanto più sicuri per il dipendente;
- svolgimento dei processi di onboarding con simulazioni animate delle attività.
L’uso e la sicurezza dei dati
Un altro cambiamento dell’innovazione digitale è stato l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI) che ha dato vita a una trasformazione epocale nel mondo del lavoro odierno, rinnovando le dinamiche aziendali e introducendo nuovi paradigmi operativi.
L’intelligenza artificiale si basa prioritariamente sul machine learning un termine che indica la capacità dei sistemi di apprendere dai dati in modo autonomo migliorando le prestazioni nel tempo. Così facendo imparano dagli sbagli commessi nel passato e ponderano le decisioni le successive volte.
Vuoi conoscere altri termini legati all’innovazione digitale? Scarica il nostro glossario.
Nel mondo del lavoro l’AI ha diverse applicazioni come, ad esempio, i chatbot e gli assistenti virtuali, ma anche nelle analisi predittive che danno la possibilità di ipotizzare scenari futuri al fine di definire strategie efficaci.
Per funzionare al meglio, l’AI ha bisogno però di molti dati per apprendere e migliorare. I big data sono un altro elemento chiave dell’innovazione digitale e della trasformazione tecnologica odierna. L’uso dei big data plasma il modo in cui le imprese operano e prendono decisioni.
Con questo termine si intende un enorme set di dati informatici caratterizzati da: volume elevato; velocità nella trasmissione, elaborazione e analisi; varietà delle fonti dai quali provengono. Si tratta di dati estremamente variabili ma allo stesso tempo estremamente validi. Secondo quanto riportato ne “Il Digitale in Italia 2023” di Anitec-Assinform, il mercato dei big data italiano ha registrato un incremento negli ultimi anni, raggiungendo un valore di oltre 1.500 milioni nel 2022.
Il Mercato Big Data in Italia (2020-2022)
Questa diffusione all’interno delle imprese non è però corrisposta a un paritetico aumento delle competenze digitali richieste ai professionisti. Sempre secondo il report, si ha infatti una mancanza di skill tecniche per la gestione dei dati.
Vuoi testare le tue competenze e scoprire quante ne sai sull’innovazione digitale? Mettiti alla prova e svolgi il nostro test!
Ma come possono essere utili i big data in un contesto professionale?
Le attività di business intelligence permettono di sfruttare i dati per le decisioni aziendali. In pratica consiste in un insieme di processi, strumenti e tecnologie che trasformano i dati grezzi in informazioni aziendali che supportano la fase di decision making.
Nel farlo, la Business Intelligence raccoglie i dati e poi li veicola in modalità semplici da comprendere come: grafici, tabelle, dashboard. In questo modo è sia possibile facilitare la lettura dei dati, sia cogliere eventuali pattern ricorrenti.
Nella gestione dei dati aziendali non va però sottovalutata la sicurezza degli stessi. La cybersecurity è quanto mai fondamentale oggi a seguito dell’innovazione digitale. Il Regolamento UE sulla cybersecurity la definisce come segue: “La cibersicurezza comprende l'insieme delle attività necessarie per proteggere la rete e i sistemi informativi, gli utenti di tali sistemi e altre persone interessate dalle minacce informatiche.”
La sua importanza trova conferma nel rapporto Clusit 2023 sulla sicurezza ICT in Italia che evidenzia come nel primo semestre del 2023 gli attacchi hanno registrato un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Proteggere i dati significa non solo difendere il proprio business e i propri processi operativi, ma anche avere rispetto dei propri utenti garantendo loro la sicurezza che meritano. Proprio per questo Sisal si impegna a proteggere i propri utenti online aderendo a stringenti standard di sicurezza delle principali istituzioni internazionali – come il certificato di conformità della WLA.
Hai le competenze giuste per una carriera nell’ambito IT e per sfruttare l’innovazione digitale? Scopri le posizioni aperte in Sisal!