Inside/ Trasformazione digitale: i dati in Italia

Trasformazione digitale: i dati in Italia

Dopo la pandemia, la trasformazione digitale ha assunto una maggiore pervasività nelle imprese. Scopriamo i dati più recenti. 

Mail Facebook Twitter Linkedin
trasformazione digitale

Dopo la pandemia, la trasformazione digitale ha assunto una maggiore pervasività e una velocità di adozione tecnologica sempre maggiore. Questo sta ridefinendo il panorama delle imprese, plasmando nuove prospettive e stravolgendo i modi più tradizionali di fare business. Quali sono i dati della digitalizzazione in Italia? Ecco qualche spunto su cui riflettere.

Indice:

  1. Trasformazione digitale: focus sulle imprese 
  2. Tecnologie digitali e innovazione tecnologica 

Vuoi saperne di più sull'innovazione digitale? Scarica il nostro glossario con i principali termini!

CTA_Reward_TOFU_Innovazione_digitale

Innovazione digitale: il glossario dei termini da conoscere

SCARICA ORA

 

Trasformazione digitale: focus sulle imprese 

Secondo il decimo rapporto di Istat sulla competitività dei settori produttivi, del 2022, il sistema delle imprese italiano ha attraversato le ultime crisi con una forte propensione al cambiamento tecnologico. Le scelte legate alla tecnologia sono state tra quelle più direttamente investite dagli effetti dell’emergenza sanitaria e le risposte delle imprese sono state differenti in relazione a una serie di caratteristiche strutturali, organizzative e strategiche. La crisi può aver agito da acceleratore rispetto a processi di trasformazione digitale già avviati o, al contrario, aver portato all’abbandono o al rinvio di investimenti innovativi, ritenuti ormai incompatibili con le nuove condizioni operative.

Per esempio, dalle indagini è emerso un lieve calo di interesse, tra il 2021 e il 2022, verso gli investimenti nella qualità della connessione Internet e nell’adozione di software gestionali; al contrario, si è osservata una crescita di attenzione per la sicurezza informatica (cybersecurity) e per due aree applicative chiave di questi anni: le tecnologie cloud e quelle 4.0, soprattutto per le imprese di media dimensione (fra 50 e 249 addetti).

Nel report “Imprese e ICT” sempre di Istat, il comportamento delle imprese viene valutato rispetto a 12 caratteristiche specifiche che contribuiscono alla definizione dell’indicatore composito di digitalizzazione, denominato Digital Intensity Index

Tali caratteristiche sono: 

  • addetti connessi
  • presenza specialisti ICT
  • velocità download BL fissa
  • uso di riunioni online 
  • addetti formati su obblighi legati a sicurezza ICT 
  • formazione ICT nel corso del 2021
  • utilizzo di almeno 3 misure sicurezza ICT
  • adozione di doc su sicurezza ICT
  • accesso remoto a e-mail, doc, app aziendali
  • utilizzo di robot
  • con valore vendite online
  • con vendite web >1% ricavi tot e B2C >10% ricavi web

Nel 2022 il 69,9% di imprese con 10-249 addetti si colloca a un livello base di digitalizzazione che prevede l’adozione di almeno 4 attività digitali su 12, ma appena il 26,8% si colloca a livelli definiti “almeno alti” dell’indicatore. Al contrario, per il 97,1% delle imprese con almeno 250 addetti si registra un livello “almeno base” e l’82,1% ha raggiunto quello “almeno alto”.

Tecnologie digitali e innovazione tecnologica 

Nel Desi 2022 (Indice dell'economia e della società digitali), misurato con i dati rilevati nel 2021, la dimensione legata all’integrazione delle tecnologie digitali ha collocato le imprese italiane in ottava posizione nella graduatoria europea. I miglioramenti registrati nei servizi cloud e nella fatturazione elettronica hanno determinato il miglioramento nella graduatoria dell’Italia per l’adozione di tecnologie digitali tra il 2017 e il 2022 (dalla 12° alla 7° posizione). Tuttavia, la limitata performance dell’e-commerce da parte delle piccole e medie imprese ha ridotto gli effetti di crescita delle tecnologie digitali misurate nell’edizione 2020 e 2021 dell’indagine.

desi_scores

Source: DESI 2022, European Commission

La figura qui sopra mostra i progressi degli Stati membri dell’Unione Europea per quanto riguarda il livello generale di digitalizzazione della loro economia e società negli ultimi 5 anni. Per ciascun paese, la figura mostra la relazione tra i punteggi DESI 2017 (asse orizzontale) e la crescita media annua DESI nel periodo 2017-2022 (asse verticale). Come nella teoria classica della crescita economica, la convergenza complessiva viene mostrata quando i paesi che partono da livelli più bassi di sviluppo digitale crescono a un ritmo più rapido (lato sinistro del grafico).

I punteggi DESI mostrano chiaramente un modello di convergenza complessivo nell’UE tra il 2017 e il 2022. La linea blu nella figura è il modello stimato di convergenza. I paesi che si trovano al di sopra della linea blu sono cresciuti più di quanto previsto dalla curva di convergenza e stanno quindi “sovraperformando”. Il contrario vale per i paesi situati al di sotto della linea blu. Si nota la posizione overperformante dell’Italia

Allo stesso modo, il grafico qui sotto classifica i paesi con performance superiori (parte superiore del grafico) e paesi con performance inferiori (parte inferiore del grafico) in base alla loro distanza dalla curva di convergenza (la linea blu della figura precedente). Si nota ancora con più chiarezza che l’Italia è la migliore del gruppo di testa poiché è cresciuta a un ritmo notevolmente superiore a quanto previsto tra il 2017 e il 2022.

desi_scores_2 Source: DESI 2022, European Commission

Sempre secondo quanto emerso dal DESI, 23 Stati membri hanno proposto investimenti (e alcuni anche riforme) a sostegno in generale della digitalizzazione delle imprese, con i maggiori investimenti provenienti da Italia, Spagna, Germania e Grecia.

In particolare, si registrano anche alcuni investimenti nel settore “disruptive innovation”. Per esempio, le imprese nordiche sono leader nell’integrazione di servizi cloud sofisticati o intermedi, ma l’Italia segue con una percentuale di più del 50%.

Per quanto riguarda l’adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale, invece, nell’Unione europea questa è generalmente piuttosto bassa, pari all’8%. Tuttavia, esistono alcune differenze tra gli Stati membri. Sono 10 i paesi che hanno un tasso di adozione delle tecnologie IA superiore al 10%, con Danimarca (24%), Portogallo (17%) e Finlandia (16%) in testa a questo gruppo. Ci sono sette paesi con un tasso di adesione compreso tra il 5 e il 10%, fra cui l’Italia.

Questi sono solo alcuni dei dati relativi alla trasformazione digitale in Italia. Ciò che è certo, è che la digitalizzazione sta ridefinendo il panorama delle imprese, creando nuovi interessanti sfide e opportunità. Non perdere gli aggiornamenti: clicca il bottone qui sotto e iscriviti alla nostra newsletter! 

ISCRIVITI ORA