L’avvento dell’intelligenza artificiale ha determinato una trasformazione epocale nel mondo del lavoro odierno, ridefinendo le dinamiche aziendali e introducendo nuovi paradigmi operativi.
L'accelerato progresso dell'IA ha aperto le porte a un'innovazione senza precedenti, permettendo alle imprese di ottimizzare processi, anticipare le esigenze del mercato e migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Al contempo, questa rivoluzione tecnologica ha posto l'accento sull'importanza di coltivare una forza lavoro dotata di competenze flessibili e orientate al futuro.
Qual è l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro? Scopriamolo.
Indice:
- Come funziona e a cosa serve l’intelligenza artificiale?
- Le applicazioni dell’intelligenza artificiale
- Impatto e sfide dell’intelligenza artificiale
Innovazione digitale: il glossario dei termini da conoscere
Come funziona e a cosa serve l’intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta un campo interdisciplinare della scienza informatica che mira a sviluppare sistemi e algoritmi in grado di eseguire compiti che tipicamente richiedono l'intelligenza umana, rivoluzionando così l’interazione uomo-macchina.
Uno dei principali elementi su cui si basa l’IA è il Machine Learning, e cioè la capacità dei sistemi di apprendere autonomamente dai dati e migliorare le proprie prestazioni nel tempo. L’intelligenza artificiale è infatti capace di imparare continuamente dall’esperienza e dagli errori, per prendere decisioni sempre più complesse.
E con la trasformazione digitale che nel corso degli anni è entrata sempre più a far parte della nostra quotidianità, l’intelligenza artificiale si è costantemente sviluppata, arrivando oggi a permeare ogni tipo di settore e funzione.
Spesso accade che si associ l’IA esclusivamente a strumenti come ChatGPT o Google Bard, esplosi a partire dal 2023 e che hanno rivoluzionato il nostro modo di interagire con il mondo digitale.
Tuttavia, va sottolineato che questa tecnologia rappresenta soltanto una piccola parte di ciò che l’intelligenza artificiale racchiude: basti pensare che i primi lavori in quest’ambito risalgono al 2018 circa, quando OpenAI iniziava a lavorare su GPT-1, mentre di intelligenza artificiale in senso più ampio si parla già dagli anni ‘50.
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale
I campi di applicazione dell’intelligenza artificiale possono essere di ogni tipo: uno dei cambiamenti più evidenti derivanti dalla sua adozione è l'automazione dei processi. Le tecnologie basate sull'IA possono eseguire compiti ripetitivi e regolamentati in modo rapido ed efficiente, consentendo alle organizzazioni di ottimizzare le proprie operazioni, riducendo i costi e aumentando la precisione.
Inoltre, l'IA gioca un ruolo cruciale anche nell'apprendimento automatico, consentendo alle macchine di migliorare le proprie prestazioni attraverso l'esperienza. Diventa così possibile apprendere dai dati per personalizzare le esperienze delle persone quando sono online, adattando prodotti e servizi alle esigenze specifiche di ciascun individuo.
Sempre più comuni sono anche i Chatbot e gli Assistenti virtuali, utili non solo in contesti lavorativi ma anche nella quotidianità delle persone, grazie alla loro capacità di eseguire azioni sulla base dei comandi vocali o testuali ricevuti.
Le analisi predittive basate sull’intelligenza artificiale permettono poi alle imprese di ipotizzare scenari futuri e creare strategie per restare costantemente al passo con le innovazioni di settore.
In generale, si può quindi dire che gli strumenti basati sull'IA fungono da supporto per le capacità umane, potenziando la creatività e la produttività e ottimizzando la gestione e risoluzione dei problemi.
Impatto e sfide dell’intelligenza artificiale
Certamente, va anche detto che uno strumento così potente porta con sé notevoli sfide etiche e sociali. La trasparenza nell'utilizzo dell'IA, la responsabilità nel trattamento dei dati e la gestione delle implicazioni sulla privacy sono questioni cruciali che devono essere affrontate.
Non sorprende pertanto che nel corso del 2023 sia stato emanato l’AI Act, il Regolamento Europeo che va a definire norme e linee guida per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo ultimo di tutelare i diritti umani e proteggere le persone dai rischi connessi all’utilizzo di questo strumento.
E non solo: il governo italiano sta anche lavorando per la creazione di una commissione sull’IA, composta prevalentemente da docenti universitari e giornalisti, che dovrebbe occuparsi di approfondire l’impatto dell’IA nel settore dell’editoria, del giornalismo e più in generale dell’informazione.
Non mancano poi le preoccupazioni relative al rischio che l'automazione di certe mansioni possa portare a una riduzione dei posti di lavoro o all’eliminazione di alcune professioni. A tal proposito, va tuttavia sottolineato che l’IA non va considerata come uno strumento che può sostituire il fattore umano, ma piuttosto come un importante alleato che se ben sfruttato ha il potenziale di migliorare la gestione dei processi e l’esecuzione delle mansioni.
Lo conferma uno studio realizzato da EY in collaborazione con Manpower Group e Sanoma Italia, secondo cui nei prossimi anni saranno sempre più ricercati profili professionali altamente specializzati, capaci di sfruttare questo potente strumento.
In conclusione, l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, introducendo nuovi modelli operativi, ottimizzando i processi e trasformando la natura delle decisioni aziendali. E mentre il futuro del lavoro continua a evolversi, è imperativo abbracciare l'IA con un approccio equilibrato, sfruttando il suo potenziale per migliorare la propria efficienza senza perdere di vista le implicazioni etiche e sociali che questa rivoluzione comporta.
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