Essere Internal Audit Manager in Sisal: l'esperienza di Chiara Bossi
Perché il ruolo di Internal Audit Manager è strategico in Sisal e quali sono le competenze che occorrono per coprire questa posizione? Scopriamolo attraverso le parole di Chiara Bossi.

L’Internal Audit Manager è una figura responsabile di supervisionare, pianificare e coordinare le attività di audit interno all'interno di un'organizzazione.
Il suo compito principale è garantire che i processi aziendali siano conformi alle normative, alle politiche interne e agli standard di settore, contribuendo a migliorare l'efficienza operativa e a mitigare i rischi.
Gli obiettivi principali sono il miglioramento di processi aziendali attraverso analisi e raccomandazioni, garantire trasparenza e conformità in tutte le operazioni, riduzione dei rischi e promozione di un ambiente di controllo efficace.
In sintesi, l’Internal Audit Manager non ha solo il compito di controllore, ma di essere anche un partner strategico che contribuisce al miglioramento continuo dell'organizzazione.
Intervistiamo Chiara Bossi, Internal Audit Manager.
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Indice:
- Il percorso di studi universitario
- Le certificazioni extra accademiche
- Le competenze hard e soft dell'Internal Audit Manager
- L'esperienza lavorativa passata
- Le competenze sviluppate in Sisal
- Con chi collabora un Internal Audit Manager
- Viaggi per lavoro
- La giornata tipo di un Internal Audit Manager
- Un consiglio per i più giovani
1. Chiara, qual è stato il tuo percorso di studi a livello universitario?
Ho intrapreso un percorso di studi chiaro e coerente sin dai tempi delle superiori; la passione per le tematiche economico-finanziarie ha sempre guidato le mie scelte accademiche: dopo il diploma in ragioneria, ho proseguito con la laurea triennale in Economia e Amministrazione d’Impresa, seguita dalla magistrale in Management.
Durante il secondo anno della magistrale, ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage curriculare nell’area forensic in una società di consulenza Big4, dove ho messo in pratica le conoscenze economico contabili acquisite durante il percorso universitario e ho sviluppato competenze nell’analisi di processi e di operazioni aziendali.
In particolare, ho partecipato a indagini su frodi aziendali, investigazioni e malpractice dei dipendenti.
Questa esperienza mi ha permesso di sviluppare una solida comprensione delle pratiche di audit forense e di affinare le mie capacità analitiche e di problem-solving.
2. Hai conseguito delle certificazioni extra accademiche?
Sì, durante il mio percorso professionale ho conseguito la certificazione Certified Fraud Examiner (CFE), un titolo di rilevanza internazionale che attesta competenze specialistiche nella prevenzione, individuazione e investigazione delle frodi.
Questa certificazione mi ha permesso di approfondire aspetti cruciali come la criminologia finanziaria, le tecniche di investigazione e l’analisi dei dati, competenze particolarmente utili anche nell’ambito dell’internal audit, dove la valutazione dei rischi e il controllo interno giocano un ruolo chiave.
Attualmente, sto iniziando la certificazione Certified Internal Auditor (CIA), un riconoscimento di prestigio a livello globale per i professionisti dell’auditing interno.
Questo percorso di certificazione mi sta fornendo una preparazione ancora più approfondita su principi, metodologie e best practice per la gestione dei processi di audit, rafforzando ulteriormente la mia capacità di identificare criticità, garantire conformità e contribuire al miglioramento dell’efficienza aziendale.
3. Quali sono le competenze chiave (hard e soft) più importanti per chi vorrebbe ricoprire il tuo ruolo?
Nel ruolo di internal auditor, è fondamentale trovare un equilibrio tra competenze tecniche e abilità relazionali.
Da un lato, la precisione analitica, la conoscenza delle normative e la capacità di valutare la compliance sono imprescindibili per garantire controlli efficaci e affidabili.
Dall’altro, le soft skills giocano un ruolo altrettanto strategico: lo spirito critico consente di osservare e interpretare i processi con profondità, la comunicazione efficace permette di trasmettere risultati e obiettivi in modo chiaro e persuasivo, mentre l’ascolto attivo è essenziale per gestire situazioni complesse e risolvere eventuali conflitti.
Oltre agli aspetti tecnici e relazionali, un auditor di valore deve saper trasformare il proprio ruolo, andando oltre il semplice controllo per diventare un partner strategico per l’azienda.
Ciò significa supportare le diverse funzioni nei momenti chiave, contribuendo non solo alla mitigazione dei rischi, ma anche al miglioramento continuo e alla creazione di valore per l’organizzazione.
4. Hai ricoperto il tuo ruolo in altri settori in precedenza?
No, non ho ricoperto il ruolo di internal auditor in altri settori, ma il mio background professionale mi ha fornito competenze trasferibili e complementari a questa funzione.
Ho lavorato per circa dieci anni in consulenza come Forensic Senior Manager, un ruolo che mi ha permesso di sviluppare una solida esperienza nell’analisi di frodi, nella gestione di investigazioni complesse e nella valutazione dei rischi aziendali.
In questo contesto, ho perfezionato la mia capacità di individuare criticità nei processi, verificare la conformità normativa e fornire soluzioni strategiche per prevenire e contrastare irregolarità.
Negli ultimi tre anni ho fatto parte di Sisal, dove ho avuto modo di operare all’interno di una realtà aziendale strutturata, approfondendo le dinamiche interne e consolidando la mia visione dei controlli come leva per il miglioramento dell’efficienza organizzativa.
Questo percorso mi ha dato una prospettiva più ampia sul funzionamento dell’audit e mi ha permesso di integrare le competenze acquisite in consulenza con una maggiore consapevolezza del contesto operativo aziendale.
5. Quali competenze hai sviluppato lavorando in Sisal? Quali sono le peculiarità del settore di Sisal?
In Sisal, ho avuto l’opportunità di sviluppare competenze in un contesto internazionale dinamico e in continua evoluzione.
Questa esperienza mi ha permesso di affinare non solo le mie competenze tecniche, ma anche le mie capacità relazionali e comunicative, fondamentali in un ambiente aziendale complesso.
Il settore in cui operiamo è fortemente regolamentato, richiedendo un elevato standard di trasparenza, sicurezza operativa e una particolare attenzione ai dettagli.
In tale contesto, ho potuto consolidare la mia abilità nel collaborare con diverse funzioni e nel gestire situazioni complesse e in continuo cambiamento, competenze essenziali per affrontare le sfide quotidiane e per garantire il rispetto delle normative, contribuendo al miglioramento continuo dei processi aziendali.
6. Con quali figure ti interfacci quotidianamente nel tuo ruolo?
Nel mio lavoro interagisco quotidianamente con diverse funzioni aziendali, collaborando con i responsabili di funzione, i colleghi dell’internal audit e i team locali delle nostre subsidiaries internazionali per comprendere a fondo i processi e le dinamiche operative.
Inoltre, ho un dialogo costante con il management e con i team del gruppo Flutter, di cui Sisal fa parte, per garantire un allineamento continuo su strategie e obiettivi.
Questa interazione a più livelli mi consente di sviluppare una visione globale e integrata dell’azienda, facilitando la definizione di soluzioni strategiche e l’ottimizzazione dei processi a livello di gruppo.
7. Il tuo lavoro implica viaggiare?
Sì, viaggiare è un aspetto cruciale del ruolo di internal auditor.
Visitare le sedi e i paesi in cui operiamo permette di ottenere una comprensione diretta dei processi aziendali, cosa che sarebbe difficile ottenere lavorando esclusivamente in backoffice.
Ad esempio, osservare da vicino il processo di gestione di una macchina o l’operatività sul campo offre dettagli fondamentali che arricchiscono le nostre analisi e ci permettono di valutare con maggiore precisione l’efficacia dei controlli.
Queste esperienze sul terreno sono essenziali per avere una visione completa e per identificare eventuali aree di miglioramento che potrebbero sfuggire a una semplice revisione documentale.
8. Qual è la tua giornata tipo? Quali sono le mansioni quotidiane più ricorrenti?
La mia giornata tipo è caratterizzata dalla gestione di diversi progetti di audit, ciascuno dei quali richiede un approccio mirato e metodico.
Tra le attività principali ci sono l’analisi documentale, la redazione di report dettagliati, l’esecuzione di test per valutare l’efficacia dei controlli, le interviste con responsabili delle funzioni aziendali e la partecipazione a meeting con gli stakeholder per discutere i risultati e condividere opinioni.
Inoltre, mi occupo della reportistica destinata agli organi e ai comitati interni, assicurandomi che le informazioni siano precise, complete e allineate alle esigenze di governance e decision-making dell’organizzazione.
9. Quale consiglio daresti a un giovane che vuole iniziare la tua stessa carriera?
Il mio consiglio è di coltivare una curiosità costante e di non smettere mai di porsi domande.
Lo spirito critico è fondamentale per analizzare a fondo ogni aspetto del lavoro e per affrontare le sfide con una mente aperta e analitica.
È altrettanto importante essere flessibili, poiché il ruolo di internal auditor richiede una spiccata capacità di adattamento alle nuove situazioni e contesti.
Consiglierei inoltre di investire nello studio delle lingue straniere, sempre più indispensabili in un mondo altamente globalizzato.
Infine, raccomanderei di essere determinati e di affrontare con fiducia nuove sfide o responsabilità, poiché questa attitudine favorisce la crescita professionale in questo campo.
La resilienza e la proattività sono fondamentali per cogliere le opportunità e superare difficoltà.
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