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Lavoro agile: significato, tipologie e vantaggi

Qual è il significato di lavoro agile e come si applica nel contesto aziendale?

Scopriamo le varie declinazioni della flessibilità lavorativa in questo articolo.

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Lavoro agile

Oggi, grazie ad un crescente interesse verso il benessere aziendale e la digitalizzazione, la concezione tradizionale di lavoro lascia sempre più spazio a nuovi modi di concepire l’operatività all’interno di un’azienda: questo contesto fornisce ampio margine alla flessibilità, termine che, come vedremo, assume diversi significati quando applicato al mondo del lavoro.

In questo articolo parleremo di lavoro agile e di tutte le sue varie declinazioni.

 

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Indice:

 

Il significato del lavoro agile

Nonostante l’espressione lavoro agile sia ormai di uso comune nell’immaginario aziendale italiano, il suo significato risulta spesso poco chiaro a causa delle diverse sfumature che può assumere.

In generale, il lavoro agile implica una gestione alternativa delle dinamiche lavorative e può essere adottato in vari modi: a livello contrattuale (se inteso come flessibilità lavorativa), attraverso una maggiore flessibilità negli orari o scegliendo una sede di lavoro alternativa.

Il lavoro agile include diversi approcci innovativi al lavoro, che possiamo inizialmente distinguere tra flessibilità formale, ovvero concordata unicamente tramite contratto lavorativo, o informale.

In questo caso, le modalità di lavoro sono subordinate ad alcune politiche aziendali adottate per migliorare l’equilibrio tra sfera lavorativa e privata dei dipendenti.

Approfondiamo la distinzione con alcuni esempi.

I contratti di flessibilità formale

Esistono diverse tipologie di contratti di lavoro che prevedono una flessibilità formale, tra cui:

  • contratto di apprendistato e inserimento lavorativo: due tipologie di contratto che hanno una durata variabile. Il contratto di apprendistato, a differenza dell'inserimento lavorativo, è applicabile solo per i candidati entro i ventinove anni;
  • contratto intermittente e prestazione occasionale: queste tipologie di lavoro agile costituiscono un rapporto di breve periodo in cui l'azienda richiede assistenza solo per attività saltuarie;
    contratto part time: il contratto a tempo parziale prevede un ammontare di ore lavorative settimanali inferiori alle 40 del tradizionale full time;
  • contratto di somministrazione: in questo caso, l'azienda si affida ad un'agenzia del lavoro, la quale mette a disposizione una risorsa interna per un periodo di tempo concordato.

 Il lavoro agile e la flessibilità informale

Laddove la flessibilità formale definisce dei rapporti di lavoro particolari già a livello contrattuale, la flessibilità informale include accordi integrativi ai normali contratti di lavoro.

Il lavoro agile, nella sua accezione informale, riguarda tutte le politiche interne ad un’azienda che si integrano al contratto di lavoro, pensate per offrire ai dipendenti una maggiore autonomia in termini di luogo dove operare o orari da rispettare.

Lavoro agile significato

Come vedremo più avanti, lavorare secondo le logiche della flessibilità lavorativa informale si traduce per l’impiegato in un grado più alto di benessere, perché dà la possibilità di adattare meglio la quotidianità del lavoro ai momenti di vita privata.

 

Lo smart working: un nuovo approccio ad orari e luogo di lavoro

Esistono diversi esempi di flessibilità lavorativa informale, ma in generale possiamo distinguere una flessibilità dal punto di vista del luogo e dell’orario di lavoro.

Per quanto riguarda l’autonomia nella gestione dell’orario, aziende e dipendenti possono stipulare accordi secondo i quali questi ultimi possono distribuire il proprio orario secondo logiche al di fuori del modello standard di otto ore.

Tre esempi comuni sono:

  • orario concentrato: i dipendenti possono ridurre o non usufruire della pausa pranzo per recuperare ore e uscire anticipatamente dall’ufficio;
  • flessibilità in entrata e in uscita: l’azienda permette ai dipendenti di entrare ed uscire secondo fasce orarie determinate e non seguendo un orario preciso;
  • compresenza: l’azienda definisce alcuni orari durante i quali il dipendente deve essere in azienda, lasciando massima autonomia sulle fasce rimanenti.

Il lavoro agile in termini di luogo, invece, si declina in quello che notoriamente è conosciuto come smart working e include più modalità, tra cui il lavoro da remoto, l’home working e l'hybrid working.

  • lavoro da remoto: anche conosciuto come telelavoro, identifica un accordo tra azienda e dipendente nel quale quest’ultimo ha la possibilità di lavorare perennemente in una sede diversa dall’azienda, sia questa casa propria (come nel caso dell’home working), o un altro luogo;
  • hybrid working: modalità di lavoro intermedia tra quella tradizionale e il full-remote, motivo per cui viene definita “lavoro ibrido”. In questo caso, dipendente e azienda concordano un numero di giornate lavorative su base mensile che possono essere trascorse anche in un luogo diverso dall’ufficio.

I vantaggi del lavoro agile sul benessere dei dipendenti

Il benessere lavorativo oggi è un fattore chiave per un’azienda che vuole attrarre e trattenere i propri talenti.

Poter gestire al meglio il work-life balance è diventato una priorità per i lavoratori, che valutano con sempre maggiore attenzione la capacità della propria impresa di offrire un buon compromesso tra vita privata e vita lavorativa.

Esistono diversi strumenti, come i pacchetti di welfare aziendale, che supportano questo equilibrio, ma uno dei più efficaci è sicuramente il lavoro agile, particolarmente nella sua accezione informale.

L’hybrid working, per esempio, rappresenta uno dei migliori compromessi per allineare le esigenze dell’azienda e dei dipendenti, dal momento che offre a questi ultimi una gestione più autonoma del tempo, senza rinunciare ai vantaggi che comporta un adeguato grado di presenza in sede.

In conclusione, possiamo affermare che il lavoro agile, in tutte le sue declinazioni, ha profondamente influenzato il modo in cui aziende e dipendenti gestiscono in modo efficace i propri obiettivi.
Lavorare sul grado di flessibilità lavorativa più adeguato alle proprie necessità può garantire benefici superiori sia in termini di produttività che di benessere, elemento senza il quale un’azienda rischierebbe di perdere risorse di rilievo.

 

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