Lavorare part-time: le diverse possibilità
Lavorare part-time è una possibilità data ai professionisti per avere maggiore flessibilità a livello personale e lavorativo.
Spesso a scegliere di lavorare part-time sono studenti lavoratori che vogliono iniziare ad avere una carriera e un’indipendenza economica durante gli studi, neo-genitori che desiderano essere accanto ai propri figli, oppure professionisti che hanno l’ambizione di portare avanti contemporaneamente diversi impieghi.
In questo articolo approfondiremo:
- Lavorare part-time e full-time, similitudini e differenze
- Le diverse modalità per lavorare part-time: le tipologie contrattuali
- Diritti e doveri del lavoratore part-time
Lavorare part-time e full time, similitudini e differenze
I contratti lavorativi part-time, chiamato anche a tempo parziale, sono a tutti gli effetti una tipologia di rapporto di lavoro subordinato che definisce lo svolgimento di attività professionali in uno specifico un orario prestabilito, inferiore rispetto a quello dei lavoratori full-time.
Una dettagliata definizione si legge nella pagina “Lavoro a tempo parziale” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Nel rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, la prestazione di lavoro può essere svolta a tempo pieno o a tempo parziale (c.d. part-time). Non si tratta di una tipologia contrattuale a sé stante, ma di una forma di occupazione flessibile con un particolare regime dell’orario di lavoro, inferiore rispetto a quello ordinario a tempo pieno (c.d. full-time) pari, di regola, a 40 ore settimanali o a quello comunque determinato dalla contrattazione collettiva”.
Va però sottolineato come negli ultimi anni molte imprese stiano sperimentando la “settimana corta”, oggi oggetto anche di una proposta di legge, che prevede il venerdì libero, oppure la settimana di 36 ore dando la possibilità di avere il venerdì pomeriggio non impegnato a livello lavorativo. In queste circostanze, non si tratta di lavoro a tempo parziale: quest’ultimo verrà ridefinito proprio in virtù della contrattazione collettiva e degli accordi aziendali.
In ogni caso, rispetto ai lavoratori a tempo pieno, chi sceglie di lavorare part-time avrà un accordo orario ridotto. Nel prossimo paragrafo specificheremo le diverse modalità con cui un professionista può scegliere di lavorare part-time.
Le diverse modalità per lavorare part-time: le tipologie contrattuali
A disciplinare il lavoro a tempo parziale è il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 (articoli 4-12) il quale definisce tre modalità specifiche per chi sceglie di lavorare part-time. Tale normativa lascia, però libertà alla contrattazione collettiva, la quale integra la disciplina legale e regola in concreto il lavoro a tempo parziale. Le approfondiremo di seguito.
- Part-time orizzontale: il professionista svolge la sua prestazione professionale ogni giorno, ma in un orario ridotto – solitamente 4 o 5 ore al giorno.
- Part-time verticale: la prestazione lavorativa avviene solo per alcuni giorni della settimana del mese o dell’anno, con lo stesso orario giornaliero di un lavoratore a tempo pieno.
- Part-time misto: si tratta della formula più flessibile che integra e coniuga le due precedenti forme.
Sisal dà la possibilità ai propri professionisti, dal mondo retail a quello corporate, di poter sfruttare ogni tipologia di lavoro part-time. In questo modo cerca di garantire alle proprie persone un corretto work-life balance. Ad esempio, gli store assistant possono definire insieme allo store manager i propri turni in modo tale da coordinarsi con gli impegni extra lavorativi.
Diritti e doveri del lavoratore part-time
Lavorare part-time significa solo dedicare alla propria carriera lavorativa come dipendente subordinato un minor tempo durante l’arco della settimana: chi sceglie di lavorare part-time ha infatti gli stessi diritti e doveri di chi ha un contratto a tempo pieno.
La parità di trattamento riguarda tutti gli aspetti definiti dal contratto: la retribuzione, che sarà riproporzionata solamente in virtù delle ore lavorate; i permessi; i congedi; i contributi; gli inquadramenti e gli scatti di anzianità.
Essendo un contratto di lavoro una relazione che unisce dipendente e datore, anche l’impresa ha dei diritti e dei doveri. I principali nei confronti di chi sceglie di lavorare part-time sono:
- le clausole di elasticità, che includono le variazioni del monte ore concordato;
- il lavoro supplementare, ovvero in fasce orarie o giorni in sostituzione a quelli definiti contrattualmente;
- il lavoro straordinario, cioè oltre l’orario prestabilito;
- la collaborazione trasparente con le rappresentanze sindacali per verificare i contratti part time;
- la comunicazione per iscritto della trasformazione di un contratto part-time in full-time.
Infatti, la scelta di lavorare part-time può essere limitata nel tempo in quanto può essere dettata da esigenze personali. In questo senso un professionista può richiedere la modifica da un contratto a tempo pieno a parziale, come nei casi di malattie oncologiche o neo-genitorialità. Allo stesso tempo si può passare dal lavorare part-time a tempo pieno, ad esempio, per scatti di livello o opportunità di mobilità interna.
Qualche esempio? In Sisal i professionisti del mondo retail che hanno dimostrato nel tempo di essere meritevoli hanno ottenuto posizioni corporate legate al mondo della digitalizzazione e dell’omnicanalità.
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