Diversi studi confermano l’esistenza di un legame molto stretto tra benessere mentale e wellbeing aziendale.
Approfondiamone il rapporto in questo articolo e vediamo alcuni consigli su come impresa e dipendente possono impegnarsi per creare un’esperienza lavorativa positiva.
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Indice:
Il wellbeing aziendale identifica un insieme di emozioni e relazioni che i dipendenti associano al tempo trascorso durante il lavoro e, come ogni esperienza, il suo grado di positività (o negatività) ha un impatto molto forte anche sulla nostra vita fuori dall’ufficio.
Lavoro e vita privata sono due sfere che, nonostante le molte differenze, collidono ogni giorno e, di conseguenza, sviluppano nel tempo un’influenza reciproca.
In altre parole, il modo in cui affrontiamo le sfide in ambito lavorativo incide anche sul nostro benessere quotidiano, ecco perché è importante:
Secondo il Global Work Wellbeing Report del 2024, studio condotto su 19 paesi che approfondisce il rapporto tra benessere e successo delle aziende, esistono tre macro insiemi che cooperano per definire il nostro grado di wellbeing:
Global Work Wellbeing Report 2024: infografica sulla connessione tra wellbeing e produttività
Da questa suddivisione possiamo comprendere un aspetto molto rilevante sul wellbeing: la maggior parte delle variabili che influiscono sul benessere, come l’energia, il senso di appartenenza, l’essere apprezzati e la fiducia, hanno un’origine emotiva.
Di conseguenza, apprendere e applicare tecniche per migliorare gli aspetti emozionali della nostra salute sul lavoro diventa la chiave per intervenire positivamente sul rapporto tra sfera professionale e benessere mentale.
Questa ipotesi viene confermata anche da una survey sul benessere psicologico nel contesto lavorativo condotta nel 2022 da BVA Doxa, i cui risultati hanno portato a due conclusioni:
Secondo i risultati emersi, il 61% dei lavoratori intervistati afferma che lo stress provato in casa incide sulla situazione in ufficio e viceversa.
Il 50% degli intervistati (una persona su due) soffre di ansia a causa del lavoro, mentre il 62% ha sperimentato almeno una volta sintomi del burnout lavorativo.
Una terza validazione del legame di reciproca influenza tra wellbeing aziendale e benessere mentale si può reperire all’interno dello studio realizzato nel 2023 dal Workforce Institute.
Tra i dati principali, troviamo che l’80% degli intervistati, quindi otto lavoratori su dieci, preferiscono il proprio benessere mentale allo stipendio e il 73% riferisce che lo stress lavorativo ha un impatto sulla vita privata.
Questi dati mostrano uno scenario in cui la maggior parte dei dipendenti non solo pone il proprio wellbeing in cima alle priorità, ma conferma come questo possa essere influenzato negativamente da un contesto lavorativo che non promuove il benessere dei dipendenti.
Negli ultimi anni, lo stato di benessere lavorativo a livello mondiale è progressivamente diminuito, cambiando completamente il punto di vista dei lavoratori su ciò che le imprese devono offrire per soddisfare le loro esigenze, legate maggiormente ai bisogni emotivi piuttosto che a quelli materiali,
Comprendere questa situazione, per quanto negativa, può trasformarsi in un vantaggio per le aziende che promuovono il wellbeing, dal momento che esiste una forte correlazione tra produttività, profitto e benessere dei dipendenti.
Global Work Wellbeing report 2024: il livello globale di benessere lavorativo 2020-2024
Da qui la domanda: quali strumenti e approcci possono essere applicati per migliorare il wellbeing aziendale e, parallelamente, la salute mentale?
Raggiungere un buon livello di salute mentale nel contesto dell’ufficio dipende dall’impegno di due driver: il primo è l’azienda, che può integrare nei suoi pacchetti di welfare diverse misure a favore del benessere delle persone.
Il clima aziendale è composto da relazioni e dai legami tra i colleghi, motivo per cui adottare i giusti comportamenti può aiutare a rendere le ore lavorative un momento di crescita, dove wellbeing e produttività si stimolano a vicenda.
Nell’articolo “Welfare aziendale: 5 esempi da conoscere” abbiamo osservato nel dettaglio gli strumenti attraverso cui un’azienda può promuovere il benessere dei propri dipendenti.
Tra i principali, possiamo menzionare lo sportello psicologico, che offre uno spazio sicuro dove le persone possono condividere il proprio stato emotivo con analisti esperti, e i benefit per l’attività fisica.
Mente e corpo hanno un legame molto stretto e sono in grado di influenzarsi.
Per questo motivo, dedicare qualche momento alla settimana a pratiche sportive può favorire il benessere sotto diversi aspetti, tra cui la gestione costruttiva dello stress.
Come abbiamo anticipato, anche la persona stessa può adottare dei comportamenti che aiutano a migliorare il proprio wellbeing e quello dei membri del team con cui entra in contatto.
Uno degli atteggiamenti che incide maggiormente sul clima aziendale riguarda la capacità di gestire i conflitti.
In ufficio ci saranno sempre momenti di disaccordo, è un’eventualità che non si può evitare se si vuole promuovere un clima collaborativo.
Tuttavia, assumere un atteggiamento aperto, esprimere con chiarezza la propria opinione, chiedere il feedback dell’interlocutore e trovare soluzioni che possano rappresentare un compromesso tra le parti aiuta a trasformare un conflitto in un momento di crescita costruttiva.
Un altro aspetto su cui una persona può migliorare a livello individuale è l’inclusione: sentirsi parte di un team rende coinvolti, aumenta la curiosità verso il proprio lavoro e la disponibilità ad aiutare gli altri.
Quando però il clima in azienda viene percepito come ostile e i dipendenti non si sentono accolti, si perdono tutti questi benefici.
Frequentare corsi di comunicazione inclusiva e rispettare le differenze culturali può aiutare a creare un’atmosfera aperta dove tutti si sentono liberi di esprimere se stessi e le proprie opinioni.
In conclusione, il mondo del lavoro odierno dipinge uno scenario controverso.
Laddove il senso di benessere mentale dei dipendenti cala, questi ultimi considerano sempre di più il wellbeing come uno dei principali driver di valutazione del proprio ruolo, anche in considerazione della comprovata influenza tra il vissuto in azienda e il tempo trascorso nella sfera privata.
Adottare pratiche utili a migliorare il clima aziendale può regalare benefici collettivi: le aziende ne guadagnano in termini di qualità produttiva, mentre i dipendenti riescono a gestire al meglio le sfide lavorative, incidendo positivamente anche sul proprio benessere mentale.
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