Il Welfare aziendale consiste in un insieme di benefit che le aziende mettono a disposizione dei dipendenti ed integrano il normale compenso mensile.
Scopriamo in questo articolo quali sono le tipologie principali di welfare e come possono aiutare a migliorare il wellbeing aziendale.
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Indice:
Il welfare aziendale consiste nell’insieme dei beni e servizi integrativi al normale compenso previsto, conosciuti anche come benefit aziendali, che un’azienda mette a disposizione dei dipendenti allo scopo di migliorare il loro work life balance.
I benefit aziendali si distinguono in fringe benefit, ovvero benefici integrativi che possono essere erogati individualmente, come la macchina aziendale, e flexible benefit, ovvero contributi che vengono messi a disposizione di tutti i dipendenti e dipendono dal CCNL di riferimento.
Esistono diverse forme di benefit aziendali: buoni pasto, smart working, e polizze di assistenza sanitaria sono i più conosciuti, ma ne possiamo trovare molti altri a seconda delle politiche aziendali adottate.
Ecco 5 esempi di welfare aziendale che è utile conoscere.
Tra i benefit aziendali più diffusi rientrano i buoni pasto, ma cosa sono esattamente?
Si tratta di un incentivo economico che le aziende offrono ai dipendenti per aiutarli a sostenere le proprie spese alimentari.
Disponibili in formato elettronico, i buoni pasto possono essere utilizzati presso ristoranti, bar, supermercati e altri esercizi convenzionati per l’acquisto di cibo e bevande.
Questo benefit rappresenta una soluzione efficace per migliorare il benessere dei lavoratori, offrendo un contributo concreto alle loro esigenze quotidiane.
Data la loro flessibilità, i buoni pasto comportano un duplice vantaggio: sul luogo di lavoro, in assenza di una mensa aziendale, i dipendenti possono usufruirne per pagare il pasto e nella sfera privata, invece, diventano utili per ridurre i costi della spesa alimentare.
Una delle forme più diffuse di welfare aziendale è la possibilità di lavorare in una sede diversa dall’ufficio, solitamente da casa.
Questa pratica viene comunemente chiamata smart working e, negli ultimi anni, è diventata un asset di welfare tra i più richiesti dai dipendenti e dai potenziali candidati.
Il motivo è semplice: essere operativi anche da remoto permette di equilibrare meglio il rapporto tra vita lavorativa e vita privata, consentendo parallelamente di gestire il tempo in autonomia, rafforzando il senso di responsabilizzazione dei dipendenti.
In tema di wellbeing aziendale, promuovere l’attività sportiva tra i dipendenti apporta diversi vantaggi sia psicologici che di performance.
Diversi studi dimostrano che l’esercizio fisico aiuta a gestire lo stress, migliorare la concentrazione e allenare la memoria; inoltre, incrementa le prestazioni lavorative, contribuendo alla produttività aziendale.
Per questo motivo, è frequente trovare nei pacchetti di welfare aziendale alcuni asset di supporto economico allo svolgimento di discipline sportive.
Tra i più popolari troviamo le convenzioni economiche con strutture sportive, ovvero sconti utilizzabili per acquistare abbonamenti all’interno di palestre convenzionate. Un altro esempio di benefit di questo tipo è la palestra aziendale.
Negli ultimi anni, il numero di casi di malattie professionali che portano al burnout è aumentato in modo significativo: secondo i dati della ricerca di Unobravo Data Lab sul benessere psicologico in azienda, il primo trimestre del 2024 ha registrato un aumento del 109,7% di persone che lamentano un disagio di tipo lavorativo, rispetto allo stesso periodo del 2023.
Un dato che, unito all’importanza del corporate wellbeing nella valutazione del posto di lavoro, evidenzia l’importanza di introdurre mezzi di supporto psicologico per ridurre fenomeni come turnover e il quiet quitting.
Ecco perché, nei pacchetti di welfare, le aziende includono spesso il cosiddetto “sportello di ascolto”, ovvero una serie di colloqui (di solito online) con terapeuti professionisti, durante i quali i dipendenti possono lavorare sulla propria sfera emotiva e su come affrontare correttamente le sfide della quotidianità aziendale.
Le polizze assicurative sono strumenti di welfare che le aziende offrono ai propri dipendenti per garantire una protezione economica in caso di eventi imprevisti di carattere medico.
Queste convenzioni possono coprire diversi ambiti, tra cui l’assistenza sanitaria integrativa, la copertura per infortuni e le polizze vita.
Uno dei vantaggi principali per i dipendenti è la possibilità di accedere a cure mediche di qualità, riducendo allo stesso tempo l’onere dei costi sanitari personali.
Le polizze possono includere un rimborso sulle spese mediche, visite specialistiche, ricoveri, terapie e assistenza odontoiatrica.
Per le aziende, i benefit di carattere sanitario migliorano non solo il benessere fisico dei lavoratori, ma dimostrano un interesse concreto da parte dell’impresa verso il wellbeing dei propri dipendenti.
Questi cinque benefit aziendali sono solo alcune delle iniziative di carattere welfare che un’azienda può adottare al fine di supportare i dipendenti nell’aumento della qualità di vita.
Il welfare aziendale rappresenta un insieme di misure concrete per rispondere ai bisogni dei dipendenti di un’impresa e, negli ultimi anni, è diventato uno strumento efficace non solo per migliorare il wellbeing dei lavoratori, ma anche per fidelizzare i dipendenti e aumentare la produttività.
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